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Sindaco Bucci, l’antifascismo non può andare a corrente alternata

ANPI Provinciale Genova

COMUNICATO STAMPA

La mancata presenza – senza spiegazioni plausibili – del presidente del Municipio Centro ovest alla commemorazione di Spataro e Jursé rilancia i dubbi sulle reali convinzioni della maggioranza comunale

Il ricordo dei partigiani Giuseppe Spataro ed Ernesto Jursé, due sampierdarenesi uccisi nel corso delle stragi cosiddette “del panino e della mela” nel gennaio 1945, ha suscitato anche domenica 13 gennaio la partecipazione convinta di molta gente di Sampierdarena, una zona molto attenta alle memorie proprie e dell’intera città; tanto più oggi dopo la tragedia del Ponte Morandi che li ha visti coinvolti. Ebbene, il presidente del Municipio Centro Ovest  Renato Falcidia, esponente della Lega, ha ritenuto di non partecipare alla manifestazione, conclusa dal presidente dell’Anpi provinciale Massimo Bisca, senza spiegazioni e senza mandare nessun rappresentante municipale. Peraltro Falcidia ha ribattuto alle critiche  asserendo che, a suo vedere, democrazia è anche non andare a questo genere di eventi. Ma è qui che sbaglia: il ruolo che ricopre gli è garantito dalla Costituzione che lui, in questa maniera, irride.

La domanda che Anpi pone è diretta al sindaco di Genova, Marco Bucci: le posizioni di Anpi e di tutti i cittadini genovesi che si riconoscono nei valori antifascisti custoditi nella Costituzione, è chiara. Lo è meno quella di una maggioranza comunale che, diversamente da quanto asserito con il voto anche dal sindaco stesso e dal consiglio comunale, sembra avere nei confronti dell’antifascismo e della memoria collettiva della città un atteggiamento a corrente alternata, con presenze ufficiali  – come durante la commemorazione al Forte San Martino, solo sabato mattina – e assenze inspiegate e inspiegabili. La scelta di Falcidia è ancora più discutibile, se si pensa che  la capogruppo leghista in Comune ha partecipato convintamente alle commemorazioni di Barbagelata e di via De Cavero, organizzate esclusivamente da Anpi, votando anche a favore al documento sull’antifascismo portato in Sala Rossa dal sindaco.

Non vorremmo che ci si preparasse a garantire nuovamente spazi di cosiddetta “libera iniziativa” ad esponenti della maggioranza comunale più avvezzi a trovarsi d’accordo con chi ancora oggi esalta i repubblichini della Rsi e va a celebrarli con la fascia tricolore, utilizzando anche le contraddizioni di un partito come la Lega, all’interno del quale notoriamente non mancano posizioni variegate rispetto alla Resistenza. Peccato che il Falcidia di turno non ricordi gli impegni presi dal suo collega di partito Francesco Bruzzone che da presidente del consiglio regionale si era adoperato per il recupero della casa di Sandro Pertini a Stella, ad esempio.

Ma, in conclusione, la scelta dell’equidistanza, magari giocata sulle sensibilità personali dei diversi rappresentanti dell’amministrazione comunale e dei partiti che la sostengono, non è accettabile. Al sindaco Bucci chiediamo una volta per tutte: se la sua maggioranza e i suoi rappresentanti, anche nei Municipi, si riconoscono nei valori della Costituzione, non possono farlo nei confronti di chi ha avversato e spesso massacrato quelle stesse persone che l’hanno voluta. Non si tratta di appoggiare “atteggiamenti divisivi”, ma di prendere posizioni chiare e definitive. Come Anpi fa e ha sempre fatto.

Anpi Provinciale Genova

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