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L’incomprensibile ostinazione di Bucci contro Patrick Zaki

Anpi: Non si può sconvolgere il Dna civile di Genova

Ci risiamo. Dopo il netto “no” del 23 febbraio scorso della maggioranza di centrodestra alla proposta di concedere la cittadinanza onoraria di Genova – come numerose città italiane – a Patrick Zaki, detenuto da oltre un anno nelle carceri egiziane con accuse generiche di terrorismo solo per aver criticato il regime,  con la scusa che “non c’erano abbastanza informazioni”, ieri il sindaco Marco Bucci e i gruppi consiliari che lo appoggiano hanno respinto in Sala Rossa un ordine del giorno dell’opposizione  in cui veniva chiesto a sindaco e giunta, “vista la mobilitazione nazionale e internazionale per chiedere la liberazione” del ragazzo, di impegnarsi a “promuovere ulteriormente tutte le azioni opportune per il rilascio di Zaki, con particolare riferimento al coinvolgimento dell’Unione Europea in questa iniziativa”.

E invece no: nonostante proprio oggi il Senato abbia approvato la mozione presentata per il conferimento della cittadinanza italiana a Zaki, e nonostante in consiglio le file del centrodestra non fossero complete, con dissensi anche abbastanza netti, il sindaco Bucci è andato per la sua strada. Che, curiosamente, diverge in maniera clamorosa da quanto è stato votato dalla Regione Liguria solo una settimana fa, e cioè un documento votato da tutti i gruppi – astenuta solo la Lega – che sollecita l’impegno a concedere allo studente dell’Università di Bologna la cittadinanza italiana.

Siamo perplessi e preoccupati di una tale scelta del sindaco Bucci e della sua maggioranza: non solo diverge persino dalle scelte della Regione Liguria, notoriamente dello stesso segno politico, ma si allontana da quei sentimenti di pace, accoglienza e sostegno alle libertà civili in tutto il mondo, che sono fondamentali nella storia di Genova. Non si sconvolge il Dna civile di una città, sindaco, solo per mantenere buoni rapporti con qualche forza politica.

ANPI  Genova, 14 aprile 2021

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