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Vittime e carnefici non sono uguali: no alla corona del Comune ai caduti della Rsi

Banalizzare la storia o far finta che tutto sia uguale, mettendo carnefici e vittime sullo stesso piano, porta a pessimi esiti: lo dimostra quella tragica e sconvolgente farsa che è stata vista nelle strade di Novara dove un gruppetto di manifestanti antivax e anti greenpass ha scelto di indossare pettorine richiamanti la divisa dei lager, reggendo una corda che avrebbe dovuto ricordare il filo spinato.
Un atto inqualificabile e sconcertante che condanniamo senza alcuna scusante, invitando chi condivide certi travestimenti semplicemente a studiare: non si invoca la libertà deridendo chi per la libertà ha perso la vita.
E, come Anpi provinciale di Genova, non possiamo che esprimere tutta la nostra contrarietà apprendendo che, ancora una volta, il Comune di Genova ha fatto apporre una corona  alla lapide che ricorda i caduti della Rsi, la Repubblica Sociale Italiana, al cimitero di Staglieno. Non crediamo, e lo abbiamo detto e ribadito più volte, che in nome della umana pietà si possano onorare in forma ufficiale – quindi a nome di tutte e tutti le cittadine e i cittadini genovesi – coloro che decisero la deportazione e la morte per ebrei, partigiani, antifascisti, giovani che non volevano unirsi alle Brigate Nere. Quegli stessi combattenti che il Comune, in maniera ufficiale, pensa di onorare il 2 novembre, sempre a Staglieno, al campo dei partigiani;  quelle donne, uomini, bambini, che furono strappati alle loro case e trasportati su treni piombati ai campi di concentramento e verranno ricordati, presente anche il sindaco Marco Bucci, nel pomeriggio di mercoledì 3 novembre alla marcia per ricordare il rastrellamento degli ebrei genovesi.
Sindaco Bucci, le corone non viaggiano da sole. Se singoli esponenti della sua maggioranza vogliono rendere omaggio ai caduti della Rsi, lo facciano privatamente. Non certo a nome di una città medaglia d’oro della Resistenza: che non può certo spendere soldi per ricordare chi voleva soffocare ogni sua speranza di libertà, senza alcuna pietà per quelle vite spente dalle raffiche dei repubblichini o finite nelle camere a gas. Non possiamo quindi, ancora una volta, signor Sindaco che ricordarle che i morti non sono tutti uguali.

 Anpi Genova

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