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Campo di concentramento di Arbe

Giorno del Ricordo, no alle strumentalizzazioni

Anche quest’anno, in vista del Giorno del Ricordo, le vicende del confine orientale e delle foibe vengono strumentalizzate dai neofascisti e da giunte comunali e regionali di destra, per equiparare il Giorno del Ricordo con il Giorno della Memoria, quindi le vittime del nazifascismo e delle foibe come gli ebrei, i deportati, i prigionieri politici e gli Internati militari.

 Le foibe e l’allontanamento di tanti cittadini di lingua italiana dall’Istria e la Dalmazia sono state un fatto reale e drammatico che ha colpito con violenza tanti innocenti, ma raccontare in modo monco e ricostruire la storia distorcendo la realtà è un atto inqualificabile che va respinto. Le foibe furono la reazione violenta ed esasperata alle barbarie che il fascismo italiano, complice il nazismo tedesco, aveva scatenato in quei territori.

Ma negare o oscurare che all’origine di tutti ci sono stati la violenza fascista, l’italianizzazione forzata, le torture, gli stupri, gli assassini di massa da parte dei fascisti italiani e istriano-dalmati e dei loro camerati slavi (gli ustascia di Ante Pavelic), sarebbe irresponsabile.

Riconoscerlo, peraltro, non giustifica le violenze indiscriminate. Ma in realtà complesse come quella in cui convivevano diverse nazionalità, inevitabilmente si sono sommati elementi di guerra civile. Certi novelli e falsi giustizieri non raccontano le memorie e la verità dell’altra parte. Perché non raccontano il discorso di Mussolini che considerava insignificante sacrificare mezzo milione di “barbari slavi” per affermare l’italianità di quei territori? Perché fanno finta di non sapere quanti sloveni, croati, serbi sono stati massacrati per garantire la supremazia nazi-fascista?

Tacciono perché ignoranza e arroganza sono il loro modo di essere. Lo dimostra il fatto che alcune regioni “oscure”, come il Piemonte che dopo aver stampato un manifesto indegno, hanno minacciato di togliere finanziamenti agli istituti storici che hanno fatto ricerche su questo argomento con studiosi di fama internazionale.

Si comporta così chi non ha argomenti reali per confrontarsi, ma in compenso, ha tanta nostalgia del ventennio. Il “Giorno del Ricordo” deve rimanere tale, non possiamo accettare che venga usata per fare di questa la giornata dell’orgoglio fascista.

Anpi Genova

*Nella foto il campo di concentramento sull’isola di Arbe

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